giovedì 19 febbraio 2015

La Cascina Cuccagna

Nata nel 1998 dalla volontà di alcuni cittadini della zona, motivati dal bisogno comune di ricreare opportunità di incontro, di condivisione e solidarietà, con lo scopo specifico di recuperare la fin allora cadente e abbandonata Cascina urbana, per farne un laboratorio attivo di socialità urbana, un punto di riferimento di uso quotidiano, aperto all'iniziativa culturale, artistica, ricreativa e conviviale del territorio, per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita. Il progetto Cuccagna è un'impresa esemplare sostenuta e finanziata da chi ha a cuore il futuro della città e si impegna per costruire un modo diverso di vivere a Milano.





L' Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna (ACCC) è costituita da diverse Associazioni e Società cooperative. Al suo interno sono attivi servizi come la cucina, il bar, l’ostello, laboratori permanenti.


Al suo interno sono possibili diverse attività:

- ogni martedì dalle 15:30 alle 20:00 il Mercato agricolo della Cuccagna dove fare la spesa è un tempo riconquistato al piacere e alla socialità. Anche chi lavora fino a tardi trova cosi la possibilità di fare la spesa dal contadino. Un’ottima occasione per tutti per avere un contatto diretto con gli agricoltori.

- Mangiare come all'interno di una trattoria che si differenzia dalle normali trattorie per i prodotti stagionali di cui dispone, farine e oli provenienti da agricolture biologiche, menù adatti a vegetariani, molti prodotti senza glutine. Target di tutte le età e le tasche. (Apertura dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 all'1:00).

La Cascina Cuccagna è un luogo che accoglie il desiderio delle persone di riunirsi e progettare insieme, facilitando l'aggregazione volta alla realizzazione di attività aperte al quartiere e alla città. Durante tutto l'anno, la vita della Cascina Cuccagna è animata da diversi gruppi di volontari: i Gruppi di Partecipazione, divisi per aree di interesse e sempre pronti ad accogliere nuove persone, che siano disponibili a investire energie, tempo e passione nel progetto.

La Cascina Cuccagna è anche un luogo ove è possibile scoprire nuovi interessi, sviluppare la propria creatività, coltivare le proprie passioni, ampliare le proprie conoscenze in tanti ambiti diversi o semplicemente stuzzicare la propria curiosità in un clima di scambio e di condivisione. Le proposte sono tante e comprendono attività permanenti quali la Ciclofficina, e la Falegnameria, corsi, workshop e laboratori che si alternano nel corso dell'anno. I corsi, workshop e laboratori sono rivolti a donne e uomini di tutte le età. Grande attenzione è dedicata ai più piccoli, con un ricco programma di attività a loro riservate, specialmente nei weekend, ma non solo. E per le scuole è attivo un servizio di didattica in cascina.


Gite in Cuccagna è un percorso didattico - educativo che ha l'obiettivo di guidare i bambini in un viaggio nel mondo dell'agricoltura, per scoprire il cibo e diventare "custodi coscienti" dell'ambiente che ci circonda. Il percorso ripercorre le tematiche centrali durante EXPO 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita" per fare vivere ai bambini un'esperienza pratica di alto contenuto educativo all'interno di Cascina Cuccagna, luogo privilegiato per la trasmissione della cultura agricola in città.

 - Servizio Ostello dispone di 16 posti letto, un'area comune dedicata al relax e alla socializzazione, e una reception attiva 24 ore su 24. Offre soluzioni d'ospitalità temporanea low-cost per giovani, famiglie, turisti e professionisti.

mercoledì 18 febbraio 2015

Il parco di Trenno!

Il Parco Aldo Aniasi, già Parco di Trenno, esteso su una superficie di oltre 50 ettari, caratterizzati da prati delimitati da doppi filari alberati e piccoli boschi, fu realizzato nel 1971 dall’Ufficio Tecnico di Milano su un’area agricola fino ad allora coltivata, ed è oggi uno dei parchi più grandi di Milano. È caratterizzato da ampi prati e lunghi viali rettilinei, percorribili sia a piedi sia in bicicletta. Situato nel nord-nord-ovest della città, è adiacente al borgo omonimo ed al galoppatoio di San Siro, con le relative piste di allenamento che sono visibili dall'interno del parco al di là di una siepe che delimita tutto il lato est del parco stesso. Dopo essere stato, durante la prima guerra mondiale, un campo d'aviazione militare, il parco ospita oggi due cascine: la Cassinetta di Trenno a nord e la Cascina Bellaria a sud. Il Parco costeggia inoltre il Fontanile Cagnola; nella parte sud, lungo la via Cascina Bellaria, era presente il Fontanile Santa Maria: entrambi i fontanili, una volta utilizzati come canali irrigui per le vicine campagne, non sono più attivi. All'interno del parco è situato il cimitero dei Caduti di guerra anglo-americani della Seconda Guerra Mondiale (Milan War Cemetery) e si trovano due CTS, centri giovanili per il tempo libero.



Si tratta di un parco dalle caratteristiche prettamente sportive: ci sono infatti spazi di libero accesso attrezzati specificatamente per bocce, tennis, calcio, pattinaggio, ciclismo (con pista ciclabile, utilizzata anche per jogging), percorso vita, basket, volley, beach-volley, rugby. Ma esistono anche spazi liberi molto ampi che si prestano a svariate attività appunto soprattutto sportive, anche semi-organizzate o addirittura improvvisate. Per esempio, per il calcio, che attualmente risulta lo sport più praticato, si può constatare che , alcuni gruppi si muniscono di autonome attrezzature portatili che vengono montate per le partite e poi smontate in brevissimo tempo alla fine degli incontri. Spesso si possono incontrare gruppi di giocatori di cricket che disputano delle partite semi-organizzate di tale sport, così come non manca qualche giocatore di golf che si allena individualmente nei vasti spazi presenti e soprattutto non mancano gruppi dediti al baseball e al softball come il BKC MiLANO ("Baseball Kaizen Camp Milano).
Vi è infine un opuscolo, predisposto da un gruppo di volontari del CAM-Centro Aggregazione Multifunzionale di via Gorlini, che guida alla scoperta delle essenze arboree del parco, con indicazioni di carattere storico, mitologico e botanico.
Presenti aree pic-nic con panche e tavoli e chiosco fisso e mobile, servizi igienici e mobili (anche per disabili), parcheggi su via Cascina Bellaria, periodico servizio di sorveglianza.

Il parco non è recintato, sempre accessibile.
Indirizzo: via Novara, via Cascina Bellaria, via Gorlini, via Giorgi, via Lampugnano
Come arrivare: in bus con le linee 64-72-78-80, in bus interurbano con la linea 423 per Settimo Milanese

Trennolandia
Grande area all’aperto di 2000 mq, si trova all’interno del parco di Trenno, con gonfiabili di varie dimensioni e caratteristiche. Un’intera area riservata ai più piccini e moltissimi altri giochi. Vi è anche una struttura per arrampicarsi.
Inaugurato nel 2002, nel corso degli anni, Trennolandia ha cercato di rispondere al meglio alle esigenze di grandi e piccoli diventando il posto ideale per trascorrere del tempo in famiglia e organizzare le proprie feste. Inoltre Trennolandia è il leader nel noleggio delle sue attrazioni per feste private, feste aziendali, sagre. Tra gli articoli più richiesti ci sono i gonfiabili, le macchinine, la postazione dello zucchero filato e dei pop-corn, le macchine a pedali per grandi e bambini con l’apposito percorso e l’area baby per i più piccoli.

La storia della Torre Velasca...

Simbolo della Milano proiettata verso lo sviluppo e la crescita economica, la Torre Velasca esprime tutta la forza e il Razionalismo italiano dell'epoca che la città di Milano attraversò nell'immediato dopoguerra, un momento di grande fermento e di grande energia ricostruttiva, forse ancora utile come riferimento per certe scelte sociali ed urbanistiche odierne.
La Torre Velasca simboleggia anche un'altra storia emblematica di quel periodo storico italiano: la storia di quattro ragazzi, grandi amici da quando erano compagni di studi al Politecnico di Milano, che insieme maturarono e realizzarono un sogno, uniti dal forte amore per la professione e dal forte sentimento dell'amicizia: costituirono un gruppo di lavoro per progettare una architettura moderna. I quattro ragazzi, ognuno a suo modo pietra miliare nella storia dell'architettura europea, si chiamavano Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers. Dal 1932 vollero chiamarsi semplicemente Studio BBPR. 
Da quel momento ogni loro progetto portò la firma di tutti, dello Studio BBPR. Espressione di questo progetto è anche lo stile architettonico, definito “neoliberty”: da una parte richiamava i palazzi dell’Ottocento, dall’altra puntava allo slancio verso l’economia del decennio successivo. Un progetto tutto italiano che segue non solo le istanze estetiche del “boom economico”, ma anche quelle di un rapporto armonico con l’assetto urbano della città, svettando insieme al Duomo e al Castello Sforzesco, del quale richiama lo stile nella scelta dei colori e dei materiali. Il progetto originario avrebbe puntato a una struttura con telaio in acciaio (riprendendo la cultura nord-americana del grattacielo), ma la scelta definitiva di costruzione fu per una struttura più "tradizionale" in cemento armato, più adatta al contesto metropolitano milanese di quegli anni. Uno studio preliminare, commissionato presso una società newyorkese, stabilì che il progetto sarebbe stato irrealizzabile in acciaio data la situazione tecnologica dell'industria siderurgica italiana. Progettata dallo Studio BBPR e costruita tra il 1956 e il 1958 in 292 gg con i finanziamenti della Società Generale Immobiliare, sorge in un'area che ha inglobato tutta la zona del Postlaghetto, distrutta dai bombardamenti angloamericani nel 1943 e svetta nel panorama cittadino, del quale è divenuta uno dei simboli più noti accanto alle sagome del Duomo, del Castello Sforzesco e del Grattacielo Pirelli.  
Dopo 60 anni,nel giro di pochi mesi,  si sono aggiunti i nuovi grattacieli della Regione Lombardia e di Porta Nuova. Insieme al Pirelli, entrò spesso anche nell'immaginario filmico e pubblicitario degli anni '60 e '70.
I primi diciotto piani (altezza m 106) ospitano negozi e uffici. Gli altri, fino al ventiseiesimo, sono occupati da appartamenti, realizzati su una superficie più ampia rispetto ai piani precedenti, in maniera tale da conferire alla Torre la classica forma “a fungo”. 
Gli appartamenti sono, in totale, 800. Nel 2011 la Soprintendenza per i Beni Culturali ha sottoposto la Torre Velasca a vincolo culturale, per il suo elevato valore storico-artistico.
Fu definito come il primo grattacielo che ha saputo guardare all’antico. Il suo nome deriva dal governatore spagnolo Jan Fernàndez de Velasco. La sua forma, invece, richiama quella delle torri medioevali dei tempi dei Visconti. Ciononostante, la Torre Velasca ha da sempre suscitato pareri contrastanti – sia in patria che fuori dai confini nazionali – per il suo ardito design. nel 2012, la scelta del quotidiano inglese The Daily Telegraph d'inserirla nella lista degli edifici più brutti al mondo ha rinfocolato il dibattito sul suo impatto nello skyline meneghino forse per quello che è stato definito effetto “pugno in un occhio” probabilmente per la sua forma architettonica.

Molti architetti ne riconoscono l'indubbio interesse stilistico e progettuale per cui volle essere un palazzo milanese che rifiutava la standardizzazione dell'architettura internazionale , la Torre è l'invenzione di una nuova architettura. 
Fu il primo grattacielo progettato con quella forma a fungo, nessuno prima aveva mai ideato un edificio del genere, rimarcandone quindi la sua unicità nel panorama internazionale. Qualche critico d’arte considera la Torre un «assoluto capolavoro», sottolineando come «ogni popolo rappresenta la propria idea di architettura. Infine qualche giornalista ne approva l’originalità e la follia  contestualizzandola a simbolo di quell'«Italia ottimista e casinista» del miracolo economico degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo. « Chi dice che è orrenda, non capisce niente di Milano. Probabilmente crede che il capoluogo lombardo voglia gareggiare con altre città d'Italia in bellezze rinascimentali. Invece è orgoglioso dei suoi angoli strambi, dei suoi portoni, dei suoi cortili irregolari, dei suoi palazzi dove qualche incosciente vorrebbe sostituire il portiere con un citofono». 
E’ possibile visitare la torre gratuitamente durante gli orari d’ufficio.

martedì 17 febbraio 2015

Milano Film Festival


Il Milano Film Festival (noto anche con la sigla MFF) è un festival di cinema indipendente che si svolge dal 1996 a Milano, nel mese di settembre.


Nasce alla fine degli anni novanta, quando nel 1996 l'organizzazione esterni, impresa culturale dedita alla promozione e alla realizzazione di "eventi di aggregazione e campagne di comunicazione" (tra cui figurano anche il Public Design Festival, il restauro di Cascina Cuccagna e il festival musicale Audiovisiva), prevalentemente realizzati nell'ambito degli spazi pubblici cittadini, decide di dar vita ad una rassegna cinematografica dedicata alle realtà emergenti del cinema nazionale ma anche internazionale.
Il festival si è svolto, dalla sua prima edizione, presso il Piccolo Teatro di Milano, anche se nel corso degli anni sono stati coinvolti molti altri luoghi della città lombarda, tra cui il Parco Sempione, l'Acquario Civico, lo Spazio Oberdan, la Cascina Cuccagna..
Ispirandosi a preesistenti festival minori con sede a Milano (come il Film maker festival, attivo in territorio milanese dal 1980), il MFF vuole fin dalle sue origini dare valore al cinema indipendente che dall'inizio degli anni ottanta si era sviluppato nella città lombarda (con registi del calibro di Gabriele Salvatores, Silvio Soldini, Gianluca Fumagalli e Alina Marazzi).
Alle prime edizioni del festival (che inizialmente si chiamava "Cortometraggio") la partecipazione è limitata ad un gruppo di cinefili e amici e le proiezioni sono relative ad un numero esiguo di pellicole indipendenti (tutti cortometraggi), sulle quali poi si svolge un dibattito tra i partecipanti: nei primi anni, quindi, gli unici riconoscimenti assegnati sono il "Premio Aprile" e un "Premio al Miglior Cortometraggio".
Con il passare del tempo, però, il festival ha accresciuto il proprio raggio d'azione e, presentandosi come talent scout di quella parte della produzione mondiale cinematografica che non è legata alle logiche di mercato, è finito con il diventare una delle maggiori realtà culturali milanesi. Già a partire dall'edizione del 2000, infatti, sono stati introdotti nuovi riconoscimenti, tra cui il "Premio del Pubblico" ma soprattutto il "Premio al Miglior Lungometraggio", che ha aperto la strada a questa tipologia di pellicole e ad un maggiore e definitivo successo del festival.
Lo scopo principale del festival è avvicinare la gente comune a film di valore, senza cedere alle lusinghe dello spettacolo e della produzione seriale di eventi cinematografici da consumare e digerire. Lo scopo degli organizzatori, Alessandro Beretta e Vincenzo Rossini, è promuovere un cinema per tutti, un cinema-città aperta: aperta a sguardi, contenuti e culture diversissime. Il tutto riservando il giusto spazio ai cortometraggi, veri e propri Melmoth erranti del cinema contemporaneo, che qui trovano una (precaria) dimora nel concorso a loro riservato.




E’ importante sottolineare quanto il Milano Film Festival punti sul dialogo interculturale e rappresenti, insieme all’altrettanto milanese Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, una straordinaria finestra sul mondo del cinema giovane, coraggioso e cosmopolita. Tanto più che la totalità dei film, per scelta degli autori del festival, è costituita da opere prime o seconde. Opere giovani e fresche anche nel contenuto: i temi sono dei più vari, e il confine tra finzione e documentario è spesso assai labile.

Nel corso degli anni, accanto a quelli tradizionali si sono succeduti diversi altri premi, di volta in volta in relazione a tematiche nuove (come il premio "FAI il tuo film!") o con riferimento agli sponsor del momento (è il caso del "Premio A2A Giovani Energie" e del "Premio Vivimilano"). Ciononostante, i riconoscimenti di maggiore importanza sono rimasti il "Premio aprile" e i premi al miglior cortometraggio e lungometraggio.



COME FUNZIONA

Per ogni giornata viene steso un programma di eventi che hanno luogo nelle diverse aree di Milano sopra descritte dove contemporaneamente si realizzano eventi musicali (jazz set, dj set, parklive) workshop di animazione, laboratori cine-ludico, concorsi lungo e cortometraggio e premiazioni, proiezioni di documentari, laboratori, spettacoli in Cascina Cuccagna per i più piccini, vernixage (Intersezioni tra cinema e arte con ospiti internazionali).
E’ possibile infine “ADOTTARE” un regista. Ogni anno a settembre si può assistere all’arrivo di migliaia di registi e registe senza casa e un posto dove stare. Arrivano da ogni luogo, carichi di speranze, buoni propositi e valigie. O zaini. (I più sportivi). Giovani, vecchi, girovaghi, esploratori, visionari, lunatici.  E’ possibile conoscerli e viverci assieme, passando da una proiezione a una festa durante gli undici giorni del Milano Film Festival. Questa è indubbiamente un’emozionante esperienza in più a casa propria.
In cambio dell'ospitalità i registi consegnano due abbonamenti per assistere a tutte le proiezioni del festival.

domenica 15 febbraio 2015

La fabbrica del Vapore a Milano

Nel pieno della rivoluzione industriale, al nord, in special modo, cominciano a nascere le prime grandi industrie.
Nel 1899, a Milano, intorno a via Messina, esattamente al n. 9 nasce la "Ditta Carminati e Toselli &co" che operava nel settore ferro-tramviario.
Essendo una zona ancora poco edificata offre ottime possibilità di ingrandimento e con l'aumentare del lavoro, piano piano ingrandiscono la loro industria.
In modo particolare il loro lavoro, si specializza nella costruzione di nuove carrozze tramviarie, poichè con gli anni che avanzano il trasporto con gli animali o con le carrozze va diminuendo ed anche la città di Milano, ingrandendosi ha l'esigenza di costruire una linea più veloce che la collegasse internamente.
Nel 1907, la "Ditta Carminati e Toselli &co" si scioglie e con l'ingresso di nuovi soci viene fondata la "Società Carminati Toselli". Questo comporta anche l'acquisto dei terreni non edificati intorno e l'ingradimento della stessa. Oramai ricoprivano un intero isolato che va da Via Messina, Via Procaccini, Via Nono, e Piazza Coriolano. 
Il lavoro non si ferma mai, anzi fra il 1907 e il 1920 cominciano a comparire i primi brevetti.
Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, i lavori subiscono una brusca frenata poichè vi era il coprifuoco e molte linee vennero totalmente soppresse. Purtroppo oltre a recare danni economici, la guerra porta anche danni materiali poiché una bomba colpisce un'ala dell'azienda radendola al suolo. Alla fine della guerra, il comune di Milano assume il controllo delle linee urbane e ordina a varie aziende della zona, fra cui la "Società Carminati e Toselli" di costruire nuove vetture. Nel 1919 la società ha alle sue dipendenze 1350 dipendenti.
L'apice del lavoro dura solamente un decennio poichè con l'avvento del Fascismo porta ad una vera e propria crisi che porta nel 1935 allo scioglimento della società. Negli anni successivi l'area è stata venduta a svariate società che ne han cancellato l'immagine iniziale, fino a quando una parte è stata venduta all'ATM per manovrare i mezzi.
La parte restante viene utilizzata per mostre, fiere ed eventi.

Street Food a Milano! Ecco dove.

Milano, vi sembrerà strano ma è molto ricercata dagli amanti degli street food, e, se pure voi amate lo street food, ecco a voi qualche consiglio su dove andare.
Il primo posto che vi consiglio è Hambistro, in Zona Tortona, esattamente in Via Savona. Il locale è quasi sempre pieno, poi se capitate durante la Design week o durante la Fiera di Street Food è la fine, però la fila ne vale veramente la pena!
Le proprietarie sono due ragazze viaggiatrici, che amano la carne e in special modo gli hamburger che ne trovate in qualsiasi modo. Ogni volta che tornano da ogni viaggio importano sempre una ricetta molto street e la inseriscono nel menù.



Il secondo posto è il Maido che in dialetto di Osaka vuol dire "Ciao/Buongiorno/Grazie" e vi porta in tavola il vero street food Japanese come l’okonomiyaki, cotto sulla piastra teppan, su cui vengono cucinati verza, uova e farina e a seconda dei gusti vi si possono fare delle aggiunte. Il tutto condito con una salsa misteriosa di nome Katsuobushi. Nel menu si possono trovare altre specialità tipiche della cucina giapponese originale, quali il rice burger, con riso, straccetti di pollo e una salsina molto particolare o l’onigiri, una polpetta di riso e alghe, yakisoba e yakiudon. Il locale si trova sempre in Tortona in via Savona al 15.


Il terzo locale che vi consiglio è un locale storico di Milano, fondato nel lontano 1982. Per i milanesi è un istituizione ed anche molti turisti lo richiedono. Questo locale è il Crocetta Panini d'autore 1982, Si può andare quando si vuole, dalla colazione alla cena, passando per l'aperitivo o il brunch, La specialità sono i panini, rivisitati in qualsiasi forma. Il locale storico è in Corso di Porta Romana, 82 mentre vi è un secondo in Piazza Diaz 5.

L'università cattolica e il giardino delle vergini

Arrivando da Sant'Ambrogio, si passa dall'Università Cattolica di Milano.
La "Cattolica" ha sede presso un'antica struttura risalente al 1500 ca, dove all'interno vi troviamo molti chiostri bramanteschi ed anche il famoso giardino delle vergini.
Il nome originale di questo famoso giardino è "Giardino di Santa Caterina d'Alessandria" e venne successivamente soprannominato "Giardino delle Vergini" poiché vi potevano accedere solamente le studentesse. Nonostante l'Università sia privata, vi si può accedere tranquillamente e visitarla camminando fra i floreali giardini che vi sono all'interno. Durante le fiere, presso i vari giardini della "Cattolica" vengono istituite delle mostre gratuite inerenti alla fiera che vi è in quel periodo.